2Maggio2022

Confcommercio, diversi elementi di criticità dall'inflazione

Dopo nove mesi “sprint” rallenta ad aprile la crescita dell’inflazione che, secondo le stime preliminari dell'Istat (i dati completi), fa segnare un aumento dello 0,2% su base mensile e del 6,2% su base annua (era +6,5% a marzo). Il leggero colpo di freno dipende essenzialmente dall’andamento dei prezzi dei Beni energetici (da +50,9% di marzo a +42,4%), sia quelli regolamentati (da +94,6% a +71,4%) che quelli non regolamentati (da +36,4% a +31,7%). In attenuazione anche l’aumento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +2,4%), mentre continua l’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +3,9% a +5,4%), di  quelli dei Beni durevoli (da +1,6% a +2,2%) e non durevoli (da +1,3% a +2,1%) e dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +1% a +5,1%). Su base annua, rallentano i prezzi dei beni (da +9,8% a +9,2%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +1,8% a +2,1%).

La "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,9% a +2,5% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,5% a +2,9%.

 

Confcommercio, da inflazione diversi elementi di criticità

Il rallentamento registrato nel primo trimestre dall’economia italiana (-0,2% sull’ultimo quarto del 2021), meno acuto rispetto alla nostra stima (-1,1%) e alle valutazioni di molti istituti di ricerca, si inquadra in un contesto di generale ridimensionamento dell’economia nei principali Paesi industrializzati. Il quadro di riferimento presenta diversi elementi di criticità che rendono difficile immaginare, nel brevissimo periodo, quella svolta necessaria per raggiungere gli obiettivi di crescita superiori al 3%. Alle incertezze sulla durata e sulle conseguenze del conflitto in Ucraina si associano gli effetti sui consumi del permanere di un’inflazione elevata”. Così l’Ufficio Studi di Confcommercio, che quanto all’inflazione sottolinea che il modesto rallentamento ad aprile, largamente atteso e legato a interventi di natura temporanea, non rassicura sulla prossima evoluzione dei prezzi. Allo stato attuale, infatti, non ci sono indicazioni di una significativa attenuazione delle tensioni a monte (materie prime e difficoltà negli approvvigionamenti) che si stanno lentamente trasmettendo all’intero sistema, come testimoniato dalla crescita dell’inflazione di fondo (+0,8% congiunturale)”.

Confcommercio Brescia2024-04-24
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