13Novembre2015

Sangalli, abolire la cattiva burocrazia

Il Presidente confederale ha affermato: «La riforma della pubblica amministrazione dovrebbe trasformarsi in una mano in più per le imprese, una mano amica per aiutarle a partire e per sostenerle nella crescita. Se l’economia comincia finalmente a dare segnali di ripresa, anche se è ben lontana dall'essere robusta e diffusa, il Paese non ha ancora completato quel processo di riforme indispensabili per rendere il nostro sistema socio-economico più moderno, più competitivo, più inclusivo. Tra queste, appunto, quella della P.A., che potrebbe avere un effetto propulsivo nuovo e rilevante rendendo il rapporto pubblico-privato più trasparente, più facile e più efficiente. Gli imprenditori hanno un disperato bisogno di abolire la cattiva burocrazia, quella che genera complicazioni, tempi biblici, costi impropri che appesantiscono lo svolgimento della loro attività e nella quale, molto spesso, si annidano corruzione, illegalità, criminalità. Serve, invece, buona burocrazia, quella che facilita la vita delle imprese e dei cittadini, tenendo in piedi solo gli adempimenti e le procedure necessarie. Quella che consente a un imprenditore di poter lavorare con poche regole, chiare e certe, senza subire sperequazioni, senza dover rincorrere a disposizioni sempre nuove o nuove interpretazioni delle stesse disposizioni. Rete Imprese Italia chiede dunque un percorso di svecchiamento e snellimento dell'apparato burocratico e amministrativo per cancellare dalla mente di tanti imprenditori l'incubo della cattiva burocrazia. Ma la riforma Madia - ha concluso Sangalli - non può essere affrontata con interventi calati dall'alto, ma con un processo certo, graduale e partecipato che preveda, cioè, il pieno coinvolgimento delle rappresentanze di impresa».

Confcommercio Brescia2024-04-18
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