27Novembre2019

Confcommercio Brescia "Legalità, ci piace!"

È giunta ieri alla settima edizione la Giornata di ConfcommercioLegalità, ci piace!”, un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni illegali per l’economia reale e per le imprese.

Questi fenomeni hanno numerosi effetti sulle imprese del commercio e dei pubblici esercizi con perdite annuali stimate in 30 miliardi di euro (Ufficio Studi Confcommercio per il 2019), che pregiudicano il corretto sviluppo del sistema economico-sociale, generando un’alterazione della concorrenza, una perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti.

In particolar modo nell’area che include la nostra provincia i prodotti che subiscono più frequentemente contraffazioni sono quelli legati all’abbigliamento (pur in misura minore rispetto al resto di Italia), seguiti a poca distanza dai prodotti alimentari e da quelli parafarmaceutici. Oltre a ciò bisogna considerare che la percezione di cittadini e imprenditori sui fenomeni criminali è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente, a dimostrazione di un lavoro svolto che può ancora essere migliorato.

La provincia di Brescia è stata protagonista quest’anno di alcune interventi delle forze dell’ordine che hanno permesso di bloccare attività criminali, tra cui si ricordano le più famose come l’operazione “Macumba” dello scorso luglio che permesso di bloccare la commercializzazione di mezzo milione di capi di abbigliamento; oppure l’operazione “San Paolo” in cui i prodotti contraffatti erano oltre 2 milioni per un valore stimato di 135 milioni di euro; ma anche l’operazione “Partenope” che riguardava la contraffazione di farmaci e di ricettazione.

I danni legati a queste pratiche si riflettono in maniera evidente in molti ambiti: in termini economici sono da registrare le mancate vendite che determinano una riduzione del fatturato con una perdita di credibilità e di immagine per le aziende, ma anche un danno per le casse dello Stato causato dall’evasione contributiva e fiscale; in termini sociali rappresentano un grande pericolo per il consumatore finale perché le merci possono mettere in pericolo la sua salute e la sua sicurezza, oltre ad avere un impatto negativo sul mondo del lavoro e dell’occupazione.

Per tutte queste ragioni, Confcommercio si impegna costantemente in un’attività di contrasto alla criminalità che si articola su due filoni paralleli, tuttavia strettamente collegati: la sicurezza, intesa come iniziative per la tutela delle imprese e degli imprenditori rispetto alle attività criminali e violente, e la diffusione della cultura della legalità e dei valori del vivere civile.

Per il secondo punto, Confcommercio è sostenitore di numerose iniziative come il “Premio Giorgio Ambrosoli”, il “Premio Libero Grassi”, oltre ad essere sponsor e sostenitore di “Trame”, festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme, e ha prodotto la web serie “Il Titolare”.

Inoltre è di particolare importanza il progetto lanciato nel 2016 con il titolo “Progetto nazionale di educazione all’acquisto legale e responsabile: Fermiamo la contraffazione”, che utilizza la rappresentazione teatrale per sensibilizzare soprattutto le generazioni più giovani grazie al coinvolgimento delle scuole e che ha ispirato la firma nel 2018 di un protocollo anticontraffazione per i giovani con alcune componenti del CNALCIS - Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding - presso il MISE e la realizzazione, il 29 ottobre 2019, della 1ª giornata nazionale anticontraffazione per i giovani.

Confcommercio, per cercare di porre un limite ai fenomeni criminali, ha richiesto non solo un inasprimento dell’impianto sanzionatorio ma anche un’intensificazione dei controlli su tutto il territorio e, in particolar modo, la definizione di uno specifico Protocollo di legalità che consenta un più ampio accesso delle imprese ai benefici derivanti dal rating di legalità con l’eliminazione dell’attuale requisito di due milioni di euro di fatturato. Infine, è in fase di rinnovo con il Ministero dell’Interno il protocollo videoallarme antirapina che consentirà di mettere in collegamento le attività commerciali con le sale operative delle forze dell’ordine.

 

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