18Ottobre2023

Confcommercio, bene i primi interventi sul fisco

La manovra parte da una “dote” di 13-14 miliardi, che arriveranno dal deficit, oltre a un altro paio da spending review cui si aggiungeranno altre entrate ancora da definire. Lo si evince dall'approvazione della Nota di aggiornamento del Def da parte del Consiglio dei ministri, che fissa un Pil programmatico dell'1,2% nel 2024 e un deficit del 4,3% a fronte di un disavanzo tendenziale del 3,6% che apre, appunto, uno spazio di manovra di 0,7 punti di Pil. Rivisti rispetto al Def di aprile anche i dati di finanza pubblica per il 2023: il Pil oggi è stimato in crescita dello 0,8%, di meno rispetto all'1% previsto nel Def, mentre il rapporto deficit/Pil sale al 5,3% rispetto al 4,5%.

"Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all'insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie", ha scritto sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo l'ok alla Nadef.

"Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità. Qualcuno può osservare - ha aggiunto il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm - che non rispettiamo il famoso 3% sul deficit ma la situazione complessiva non induce a fare politiche procicliche e quindi l'asticella è stata posta ad un livello di assoluta ragionevolezza".

 

Confcommercio: "Bene i primi interventi sul fisco, proseguire con la riduzione delle tasse e le misure su credito e lavoro"

Confcommercio ha partecipato il 13 ottobre scorso, insieme alle altre rappresentanze sindacali e datoriali, all'incontro con il governo a Palazzo Chigi per l’esposizione del disegno di legge di bilancio 2024 in vista del varo della manovra in Consiglio dei ministri. Come Confcommercio - ha detto Lino Enrico Stoppani, vice presidente vicario - facciamo innanzitutto nostri i richiami degli organismi internazionali e del Governo al senso di sobrietà, prudenza e responsabilità nelle politiche di bilancio che l’attuale momento impone. Detto questo, apprezziamo la conferma del taglio del cuneo contributivo per i redditi più bassi e l’attuazione della prima parte della riforma fiscale con la riformulazione delle aliquote Irpef. Ma è chiaro che sono necessari ulteriori interventi e investimenti, in particolare sui temi del lavoro, del fisco e del credito, anche per favorire una maggiore crescita del Paese”.

“Ci auguriamo pertanto – ha proseguito Stoppani – che proseguano gli interventi di riforma del sistema fiscale con ulteriori misure di riduzione del carico impositivo, di contrasto all’evasione, di semplificazione degli adempimenti e con l’introduzione del concordato preventivo biennale e dell’IRI per gli utili reinvestiti in azienda. In materia di lavoro auspichiamo interventi di detassazione degli aumenti derivanti dai rinnovi nazionali dei contratti collettivi, una valorizzazione e incentivazione del welfare privato sui temi della previdenza e della sanità integrativa favorendo una maggiore integrazione tra sistema pubblico e sistema privato, un adeguamento strutturale della soglia di esenzione dei fringe benefits e, in materia di ammortizzatori sociali, un giusto equilibrio tra contribuzione e prestazioni effettive perché il nuovo regime ha portato ad un aumento dei costi soprattutto per le imprese del terziario di mercato”.

“Infine – ha concluso il vicepresidente vicario di Confcommercio - c’è un problema di credito aggravato anche dall’intonazione della politica monetaria attuale. A questo proposito, occorre dotare il Fondo centrale di garanzia di risorse aggiuntive e attuare una riforma del Fondo stesso che premi gli investimenti e che punti a mitigare il rischio e gli accantonamenti patrimoniali delle banche per favorire l’accesso al credito. È chiaro comunque che le prospettive di crescita dipenderanno molto dalle riforme e dagli investimenti programmati del PNRR per il quale è fondamentale contrastare la filiera del ritardo”.

Confcommercio Brescia2024-05-03
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