26Luglio2023

Confcommercio, cabina di regia del PNRR

La terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr conferma che le misure per le quali è stata registrata una maggiore spesa a fine 2022 sono il rafforzamento dell’ecobonus, del sismabonus e il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0. Auspichiamo dunque che di questi dati si tenga particolarmente conto sia negli interventi di revisione del Pnrr con riallocazione delle risorse per un loro uso più efficiente che nella messa a punto del capitolo italiano di REPower EU”: così Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio - Imprese per l’Italia, in occasione della riunione della cabina di regia per il Pnrr svoltasi al 19 luglio a Roma.

Nel nostro Paese il Piano Transizione 4.0 è il principale strumento di promozione della transizione digitale. Da quest’anno però – ha osservato Taranto - non sono più in vigore le misure di potenziamento applicate fino al dicembre 2022. I crediti d’imposta per la formazione sulle tecnologie 4.0 non sono più attivi, mentre le percentuali di agevolazione per i beni strumentali 4.0 e per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione sono significativamente ridimensionate. Inoltre, per sostenere l’innovazione tecnologica di tutto il sistema produttivo, dalla manifattura ai servizi, permane l’esigenza di introdurre ulteriori tipologie di beni materiali e immateriali 4.0 ammissibili ai crediti d’imposta”.

Accogliamo poi con favore – ha proseguito Taranto - le informazioni sui contenuti preliminari del capitolo italiano REPower EU indicate nella terza relazione. In particolare, è inderogabile l’esigenza di incentivi incisivi e inclusivi necessari alle imprese per dotarsi delle tecnologie a basse emissioni di carbonio, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia del nostro Paese e al tempo stesso di diversificare le forniture energetiche. Bene, dunque, il ricorso ai crediti di imposta, ma occorre anche intervenire attraverso contributi sugli interessi e garanzie pubbliche a partire dallo schema della Nuova Sabatini green”.

Giusta – ha ancora evidenziato ancora il segretario generale di Confcommercio - la prospettiva della Zes Unica per il Mezzogiorno. Ne andranno chiarite le modalità attuative. Ma, intanto, ricordiamo, con la Svimez, che l’integrazione logistica di tutte le Zes italiane, partendo dal completamento del collegamento veloce Napoli-Bari, può rappresentare un’importante condizione abilitante per lo sviluppo di tutto il Mezzogiorno”.

Nell’ambito del Fondo complementare aree sisma 2009-2016, i bandi relativi alla Macro Misura B – ‘Rilancio economico e sociale’ hanno registrato - ha concluso Taranto - una forte partecipazione da parte delle imprese di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Andrebbero incrementate le risorse riservate al Fondo ad oggi insufficienti per realizzare gli investimenti proposti dalle imprese e per raggiungere gli obiettivi delle programmazioni regionali”.

Confcommercio Brescia2024-04-28
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