3Novembre2021

Confcommercio, inflazione pesa sulle prospettive economiche

Anche a ottobre, seppure in misura minore rispetto alle attese, continua la crescita dell'inflazione che rischia di pesare sulla ripresa e di frenare i consumi come sottolineato anche dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli in una recente intervista sul Corriere della Sera. Secondo le stime preliminari (i dati completi) l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile e del 2,9% su base annua (da +2,5% del mese precedente). Secondo l'Istat "l'ulteriore accelerazione su base tendenziale dell'inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +22,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +37,0%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%)". Crescono  rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,0% a +1,4%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%). L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale da +1,0% a +1,2%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%.

L'inflazione annuale dell'area dell'Euro dovrebbe essere del 4,1% a ottobre 2021, in aumento dal 3,4% di settembre secondo la stima flash di Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Considerando le principali componenti dell'Inflazione nell'area dell'Euro, si prevede che l'energia avrà il tasso annuo più elevato in ottobre (23,5%, rispetto al 17,6% di settembre), seguito dai servizi (2,1%, rispetto all'1,7% in settembre), beni industriali non energetici (2,0%, rispetto al 2,1% di settembre) e alimentari, alcol e tabacco (2,0%, stabile rispetto a settembre). 

Commentando i dati dell'Istat, l'Ufficio Studi Confcommercio ha sottolineato che "le stime preliminari di Pil e inflazione, in entrambi i casi migliori rispetto alle attese, restituiscono la fotografia di un’economia che, seppur in deciso recupero (il Pil del terzo trimestre è inferiore dell’1,4% rispetto a quanto registrato nel quarto del 2019), si trova ora ad affrontare la sfida della crescita in un contesto nel quale non mancano le incognite". 

"La più importante – prosegue la nota - è rappresentata dalla progressiva crescita dei prezzi al consumo. L’incremento dello 0,6% congiunturale, seppur al di sotto delle nostre stime per il contributo negativo fornito da alcune voci dei servizi, ha riportato il dato tendenziale a ridosso del 3%, soglia che potrebbe essere facilmente superata prima della fine dell’anno. L’inflazione sugli acquisti in alta frequenza, tra cui alimentari, affitti, carburanti, che impatta maggiormente sulle aspettative e sui comportamenti delle famiglie, passa dal 2,6% tendenziale di settembre al 3,2% di ottobre. Non si possono escludere effetti depressivi sui consumi dovuti alla perdita di potere d’acquisto dei redditi correnti e della ricchezza detenuta in forma liquida".

Confcommercio Brescia2024-05-17
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