7Marzo2024

Confcommercio, valutare con cautela i dati dell'occupazione

Dopo molti mesi con numeri positivi, a gennaio il mercato del lavoro fa segnare una parziale battuta d’arresto , con la disoccupazione stabile e l’occupazione in leggerissimo calo. Cominciamo dalla prima: secondo i dati preliminari resi noti dall’Istat (link ai dati completi in pdf) il tasso è rimasto stabile al 7,2%, con quello giovanile salito al 21,8% (+0,2 punti). Scende il numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) e cresce il numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità), con il tasso di inattività che sale al 33,3% (+0,2 punti). Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila).

Per quanto riguarda invece l'occupazione, l’Istat indica un calo del tasso dello 0,1% al 61,8%, che riguarda gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine e gli autonomi. L’occupazione cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2023 dell'1,6% (+362mila unità). L'aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d'età, a eccezione dei 35-49enni. Diminuiscono i dipendenti a termine (che scendono a 2 milioni 953mila) e gli autonomi (5 milioni 45mila).

 

Confcommercio: “Valutare con cautela i dati dell’occupazione”

La contenuta riduzione degli occupati registrata a gennaio su dicembre, seppure non sia un segnale positivo, va valutata con molta cautela. Il ridimensionamento si inserisce in una fase di prolungata crescita dei livelli occupazionali (da gennaio del 2022 l’incremento è stato di 883mila unità) che ha già mostrato degli occasionali stop, prontamente rientrati. Motivo che porta a sospendere il giudizio sulla possibilità che sia iniziata una fase meno favorevole. Non vanno, comunque, trascurati i segnali di difficoltà che emergono sul versante dell’occupazione autonoma (-24mila unità sul mese) e la preoccupante uscita dal mercato di una parte della popolazione più giovane (+81mila inattivi tra i 15 e i 34 anni rispetto a dicembre). Elemento quest’ultimo che, al netto della componente demografica, potrebbe indicare criticità nell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat.

Confcommercio Brescia2024-04-29
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