29Dicembre2023

Presidente Sangalli: "Sei miliardi in più per i consumi"

"Apprezziamo l'equilibrio tra l'attenzione al buon andamento dei conti pubblici e l'esigenza di contrastare l'impatto dell'inflazione sui livelli di reddito bassi e medio bassi, sia attraverso la riduzione del cuneo contributivo, sia attraverso il debutto del sistema Irpef a tre aliquote", concede il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nel giorno del varo del primo step della riforma fiscale targata Meloni.

La sforbiciata su tasse e cuneo può ridare slancio alla domanda interna?

"Sono misure che determinerebbero consumi aggiuntivi, secondo le nostre stime, per oltre sei miliardi di euro. Si tratta, però, di un punto d'equilibrio che va consolidato anche per dare prospettiva strutturale alle misure che ho appena ricordato. Questo significa, in altre parole, valorizzare tutte le leve disponibili per una maggiore crescita, a cominciare dalla fondamentale attuazione del Pnrr".

Della riforma fa parte anche il cosiddetto concordato preventivo biennale, che dovrà semplificare il rapporto imprese-fisco. e recupero di evasione ed elusione fiscale

"Anche il debutto di questa misura va certamente nella direzione di rendere più collaborativo e sereno il rapporto tra fisco e contribuenti. Del resto, semplificazione degli adempimenti e promozione di compliance sono gli assi portanti individuati dalla legge delega per la riforma fiscale proprio per favorire l'adempimento spontaneo da parte dei contribuenti".

A spingere per nuovi investimenti servirà anche il Pnrr.

"Bene il via libera della Commissione Ue alla revisione del Piano con il rafforzamento della dotazione per i crediti d'imposta del programma 'Transizione 5.0 Green'. Occorre, però, verificare il sistema di soglie e scaglioni che dovrebbe premiare i contributi ambientali degli investimenti. Serve, infatti, un sistema inclusivo della struttura reale del sistema produttivo italiano che tenga conto del ruolo delle piccole e medie imprese e del contributo maggioritario recato dal sistema dei servizi alla formazione del valore aggiunto e dell'occupazione".

Possiamo attenderci, a questo punto, uno scenario economico meno drammatico di quanto si poteva immaginare qualche mese fa?

«Intanto il 2023 si chiude con interessanti spunti di vitalità economica e mi riferisco in particolare alla crescita della fiducia delle famiglie, alla tenuta dell'occupazione e a un'inflazione che continua a rallentare la sua corsa. Ma soprattutto registriamo una vivacità dei consumi confermata sia durante la black week di novembre sia dagli otto milioni e mezzo di italiani che non hanno rinunciato a partire per le festività natalizie. In ogni caso, secondo le previsioni del nostro Ufficio Studi, il 2023 dovrebbe chiudersi con una crescita a +0,8% e consumi poco sopra l'1%, mentre per il 2024 il Pil dovrebbe attestarsi a +0,9% e in consumi intorno a 111 %».

 

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Confcommercio Brescia2024-04-29
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