11Novembre2024

Confcommercio, mercato del lavoro ancora solido e vitale

Dopo tre mesi di ottima forma, a settembre il mercato del lavoro tira il fiato con l’occupazione in discesa e la disoccupazione ferma al palo. Cominciando dalla prima, secondo la stima resa noto dall’Istat (link ai dati competi in pdf) il numero di occupati scende di 63mila unità a quota 23 milioni 983mila, un calo che coinvolge sia i dipendenti permanenti - che scendono a 16 milioni 21mila - che quelli a termine, pari a 2 milioni 815mila, mentre gli autonomi rimangono stabili a 5 milioni 147mila. Su base mensile, il tasso di occupazione scende al 62,1% rispetto al 62,3% di agosto. Su base annua, gli occupati sono 301mila in più, per effetto dell'aumento dei dipendenti permanenti (+331mila) e degli autonomi (+81mila) e del calo dei dipendenti a termine (-110mila).

Passando alla disoccupazione, il tasso resta stabile al 6,1%, con quello giovanile che sale però al 18,3% (+0,3 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-0,9%, pari a -14mila unità) tra gli uomini e tra chi ha 35 anni o più, mentre aumenta tra le donne e gli under 35. In crescita il numero di inattivi (+0,4%, pari a +56mila unità) per uomini, donne e tutte le classi d'età tranne i 25-34enni. Il tasso di inattività sale al 33,7% (+0,2 punti). Rispetto a settembre 2023 cala il numero di persone in cerca di lavoro (-21,4%, pari a -423mila unità) e cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,8%, pari a +337mila).

Confcommercio: “il mercato del lavoro appare ancora solido e vitale”

“La riduzione degli occupati registrata a settembre si inscrive in un quadro coerente di indicatori che testimoniano un forte rallentamento dell’attività economica. Se il fenomeno proseguisse anche nei prossimi mesi ne conseguirebbero gravi effetti sia sulla crescita del 2024 sia, soprattutto, su quella del 2025, per effetto dell’esiguità dell’eredità trasmessa. A cascata, si ridurrebbe la probabilità di centrare l’obiettivo di uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo già nel 2026, come stabilito dal governo, a meno di significative restrizioni sulla finanza pubblica."

"D’altra parte, nella storia economica recente dell’Italia non sono mancati episodi di riduzione dell’occupazione - per esempio a luglio 2023 - che poi non hanno fatto segnare un cambio di tendenza. Il mercato del lavoro appare, cioè, ancora solido e vitale, nonostante questo inciampo. Vanno comunque osservati con molta attenzione alcuni fenomeni che, se confermati nei prossimi mesi, rischiano di impattare in misura significativa sulle condizioni economiche delle famiglie. In particolare la riduzione degli occupati nella fascia 35-49 anni, con un analogo aumento degli inattivi”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

Confcommercio Brescia2025-04-30
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