12Giugno2025

Confcommercio, Assemblea generale 2025

Una delegazione di Confcommercio Brescia, guidata dal presidente e componente la Giunta nazionale Carlo Massoletti, ha partecipato, mercoledì 11 giugno, all'Assemblea generale 2025 di Confcommercio - Imprese per l'Italia.

È un’Assemblea particolare”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha aperto i lavori dell’assemblea pubblica che celebra gli 80 anni della Confederazione. Un anniversario che parte “dal respiro di libertà” del 25 aprile 1945, e da quella “libertà d’intraprendere” che il 29 aprile dello stesso anno diede inizio a una “storia di popolo chiamata Confcommercio”. Una storia che si è allargata nel tempo ben oltre il commercio: “una storia collettiva fatta di donne e uomini, famiglie e imprese, territori e città, cambiamenti e identità”. Il filo conduttore scelto per questi 80 anni è uno slogan tanto evocativo quanto impegnativo: “ricordare il futuro”. E si declina in tre parole-chiave: “continuità, equilibrio, cambiamento”.

Fiducia in calo, crescita debole

Il presidente non nasconde le difficoltà del contesto attuale. “Dal 2020, l’economia globale è stata caratterizzata da un marcato aumento dell’incertezza”, causata da guerre, tensioni commerciali e ritorno dei dazi. “Un mondo con più dazi è un mondo peggiore”, afferma Sangalli, e “la de-globalizzazione non può essere la risposta”. Per l’Europa, oggi, è “tempo di scelte condivise”. Serve più integrazione, dalla politica estera alla difesa, e meno ideologia sulle scelte energetiche. L’UE, insiste Sangalli, deve puntare su “idrogeno sostenibile, nucleare avanzato, rinnovabili ed efficienza delle reti”.

Giovani, lavoro e capitale umano

A preoccupare è il calo della fiducia delle famiglie e soprattutto dei giovani. “Sono loro a essere i più sfiduciati”, denuncia Sangalli, eppure “sono portatori di innovazione e produttività”. Le imprese faticano a trovare personale qualificato: “mancano quasi 260mila lavoratori”. Quattro le priorità: “demografia e politiche per la famiglia, cura delle competenze, contrattazione collettiva rappresentativa, programmazione dei flussi migratori”. Il messaggio è chiaro: “È intollerabile lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro”.

Crescita e fisco: servono politiche a misura di terziario

Confcommercio chiede “politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto all’evasione e una tassazione equilibrata dell’economia digitale”. Serve “ridurre le tasse su chi crea ricchezza e buona occupazione”, rendere strutturale la “IRES premiale” per chi investe e assume, e “superare l’IRAP”.

Ma c’è anche un problema di credito: “dal 2011 al 2024, i prestiti alle piccole imprese sono crollati del 42%”. Per Sangalli, serve “valore per imprese, famiglie e territori” e più spazio ai Confidi.

Mezzogiorno, città e legalità

Mai come oggi le risorse per il Sud vanno spese presto e bene”, dice il presidente, e il PNRR è un’occasione “irripetibile”. La crescita del Mezzogiorno, insieme alla legalità, è “un vantaggio per tutto il Paese”. Serve anche “un’agenda urbana nazionale per contrastare la desertificazione commerciale e dare nuove regole a settori come ambulanti e balneari: “senza investimenti, anche le imprese più piccole non reggono”.

Turismo: basta record, servono regole

Il turismo, dice Sangalli, è un asset cruciale: “il mondo vuole Italia”, ma “i primi segnali di affaticamento ci sono”. Il boom degli affitti brevi “fa concorrenza sleale” e compromette la vivibilità delle città. Serve “uno sviluppo regolato, innovativo e sostenibile”. Ed è tempo di “Stati generali del terziario di mercato a livello europeo”.

Cultura, welfare e visione

La cultura, per Sangalli, è un “vantaggio competitivo identitario”. E al centro di tutto restano “le persone”: dal welfare contrattuale alla sanità integrativa, “Confcommercio interpreta il ruolo di grande corpo intermedio”.

Il presidente ha chiuso il suo intervento sottolineando che "ci sentiamo parte del bene comune, costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese”. "Siamo una grande organizzazione storica. Storica perché, con le nostre battaglie, le nostre idee, le nostre persone abbiamo incrociato la storia economica e sociale del Paese. Storica perché siamo fatti di storie che, insieme, fanno la storia.  Storica perché vogliamo lasciare un segno nella storia del Paese".

 

Meloni: “Confcommercio guarda sempre al futuro”

Oggi non celebriamo solo i primi 80 anni di storia Confcommercio, ma anche 80 anni di storia nazionale, perché Confcommercio ha vissuto le profonde trasformazioni della società italiana, ha accompagnato l’Italia sia negli anni del boom economico del dopoguerra sia nei momenti più complicati. E ha interpretato questo ruolo guardando sempre al futuro, riuscendo ad anticipare i cambiamenti, a trasformare le crisi in opportunità”. Così il premier Giorgia Meloni nel videomessaggio all’Assemblea Generale trasmesso prima dell’intervento del presidente Sangalli.

Lo ha fatto con il commercio online, attraverso la progressiva integrazione tra fisico e digitale. Lo sta facendo con l’intelligenza artificiale, supportando le imprese nel processo di digitalizzazione e innovazione. Lo ha fatto allargando la sua rappresentanza anche ad altri ambiti fondamentali della nostra economia penso ai trasporti, la logistica, le professioni, la cultura. Oggi le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del prodotto interno lordo e dell’occupazione. Siete in sostanza uno dei motori dell’economia nazionale ed è solo grazie al vostro dinamismo, alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi”, ha proseguito il presidente del Consiglio citando poi i dati della crescita nel primo trimestre, definiti “incoraggianti, soprattutto se teniamo conto della complessa situazione geopolitica internazionale del quadro delle relazioni commerciali”.

In generale l’economia “sta sostanzialmente dimostrando la sua solidità, la sua resilienza, anche e soprattutto sul fronte sul fronte dell’occupazione” con “dati che ci rendono chiaramente orgogliosi e soprattutto sicuri della strategia che abbiamo messo in campo, ma che non sono merito del governo. Sono soprattutto merito vostro, delle imprese, dei lavoratori di questa nazione. Il Governo si è limitato a fare la parte che gli spetta e cioè creare le condizioni migliori per la crescita e la competitività”.

Fin dal primo giorno a Palazzo Chigi ci siamo schierati al fianco di chi crea ricchezza e di chi crea occupazione. Stiamo creando un ambiente favorevole per chi vuole investire in Italia. Allo stesso tempo siamo impegnati per aiutare le nostre aziende a rafforzare l’export e la loro presenza sui mercati internazionali. Abbiamo approvato quella riforma fiscale che era attesa da 50 anni. Ne stiamo dando rapidamente attuazione con l’obiettivo di abbassare le tasse a tutti, di costruire un rapporto più giusto ed equilibrato tra lo Stato e il contribuente. Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti, i lavoratori per troppo tempo disprezzati, considerati a torto figli di un Dio minore. Questa è la strada che continueremo a seguire, ovviamente per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando”, ha sottolineato ancora Meloni.

Rafforzare la domanda interna, proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale con un’attenzione particolare al ceto medio sono i nostri obiettivi. So che sono anche i vostri obiettivi, di chi ha a cuore questa nazione e lavora ogni giorno con un solo grande target di riferimento: rendere l’Italia sempre più grande, più forte, più rispettata nel mondo. E so che per farlo ho bisogno di voi, ma so anche che per farlo posso contare su di voi”, ha concluso il presidente del Consiglio.

 

Urso: “la rappresentanza sociale è la vera, autentica forza dell’Italia”

L’Italia è più forte più di quanto si pensasse perché ci sono associazioni come la vostra, la forza della rappresentanza sociale è la vera, autentica forza dell’Italia. Grazia a Sangalli per la sua energia straordinaria”.

È il passaggio probabilmente più significativo dell’intervento del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adofo Urso, all’Assemblea Generale 2025, nel corso del quale ha sottolineato che “questo è un momento difficile, la guerra circonda l’Europa (Russia, Gaza), ogni giorno assistiamo a orrore e devastazione. Le divisioni si accrescono e sono tornati anche i conflitti commerciali, una minaccia per gli approvvigionamenti”. Ma “la nave Italia appare più sicura e stabile, capace di tenere il mare, perché siamo da sempre marinai che hanno fatto la storia mentre altri non sapevano neanche cosa fosse una nave. Grazie alla guida forte e salda di Giorgia Meloni, l’Italia è al centro della politica internazionale”.

Per quanto riguarda in particolare l’economia, ha aggiunto Urso, “i conti pubblici sono in sicurezza, la borsa cresce più di ogni altra in Europa, le agenzie di rating promuovo il nostro Paese. C’è un’impennata del potere di acquisto delle famiglie, accompagnata da un importante  inversione di tendenza nella retribuzione dei lavoratori, cresciuta per la prima volta dopo qualche decennio più di quanto sia cresciuta nei Paesi del G20”. “Siamo tornati sulla strada giusta – ha concluso il ministro grazie alla netta riduzione dell’inflazione, al taglio strutturale del cuneo fiscale, al rinnovo dei contratti tra cui quello del commercio che può indicare la strada anche per altri rinnovi. E alla crescita dell’occupazione”.

Confcommercio Brescia2025-06-15
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