12Giugno2025

Confcommercio, crescita debole ma stabile

Domanda interna ancora protagonista della crescita economica italiana nel biennio 2025-2026. Secondo le previsioni diffuse dall'Istat (link al documento integrale in pdf) , il Pil italiano è atteso in aumento dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo due anni di espansione contenuta ma resiliente (+0,7% medio annuo tra 2023 e 2024). A sostenere il ciclo sarà quasi esclusivamente la domanda interna al netto delle scorte, che dovrebbe garantire un contributo di +0,8 punti percentuali nel 2025 e +0,9 nel 2026. La domanda estera netta, invece, continuerà a frenare l’economia, con un apporto negativo previsto di -0,2 e -0,1 punti rispettivamente.

Il clima globale pesa su export e investimenti

Lo scenario internazionale si conferma uno dei principali elementi di incertezza. Il protrarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e resto del mondo, unitamente alla volatilità geopolitica e ai segnali di rallentamento del ciclo globale, contribuiscono a un indebolimento delle prospettive di crescita, soprattutto per le economie avanzate. Nel primo trimestre 2025, il commercio mondiale ha beneficiato di un effetto “anticipo dazi”, spingendo in alto i flussi commerciali italiani (+2,8% export, +2,6% import), ma per il resto dell’anno si attende una marcata decelerazione, con un impatto diretto sulle esportazioni italiane.

Consumi in crescita, ma la prudenza delle famiglie si rafforza

I consumi privati dovrebbero mantenere una crescita moderata e costante (+0,7% in entrambi gli anni), sostenuti dall’incremento delle retribuzioni e dell’occupazione. Tuttavia, la persistente incertezza sull’evoluzione macroeconomica sta spingendo le famiglie italiane ad aumentare la propensione al risparmio, frenando in parte la spesa.

Investimenti in ripresa: PNRR e Transizione 5.0 le leve del 2026

Gli investimenti fissi lordi registrano un rimbalzo nel 2025 (+1,2%) grazie al buon avvio d’anno, mentre per il 2026 è attesa un’ulteriore accelerazione (+1,7%) sostenuta dall’entrata nella fase finale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal nuovo piano Transizione 5.0. Resta tuttavia il nodo dei ritardi attuativi legati all’utilizzo dei fondi.

Occupazione in crescita, inflazione in discesa

L’occupazione, misurata in unità di lavoro, continuerà a crescere più del PIL (+1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026), accompagnata da un ulteriore calo del tasso di disoccupazione: dal 6,0% di quest’anno al 5,8% nel 2026. Dopo una risalita dei prezzi energetici a cavallo tra 2024 e 2025, l’inflazione è attesa in rallentamento grazie alla discesa dei prezzi delle materie prime energetiche e all’apprezzamento dell’euro sul dollaro. Il deflatore dei consumi delle famiglie dovrebbe attestarsi su valori coerenti con gli obiettivi della BCE: +1,8% nel 2025 e +1,6% nel 2026.

Confcommercio Brescia2025-06-15
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