Confcommercio festeggia gli 80 anni
Il 29 aprile è stato celebrato l'ottantesimo anniversario della fondazione di Confcommercio - Imprese per l'Italia, un traguardo di grande rilevanza che riflette non solo la lunga storia, ma anche l’impegno della Confederazione nel promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese. Fondata il 29 aprile 1945, Confcommercio ha da subito posto al centro della sua missione la crescita delle imprese del terziario di mercato, il sostegno all'occupazione e la valorizzazione della competitività, contribuendo in modo determinante alla costruzione dell'Italia moderna.
Per la ricorrenza sono previste numerose iniziative che hanno preso il via il 29 aprile scorso con un evento speciale all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stata aperta la mostra "Ricordare il futuro", un'esposizione che attraverso un percorso visivo e narrativo racconta la storia e l’identità associativa di Confcommercio, tracciando le tappe fondamentali del suo cammino e quello delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. Un archivio storico, arricchito da una vasta collezione di documenti, immagini, oggetti e testimonianze, ripercorre l'evoluzione della Confederazione e del panorama economico e imprenditoriale del nostro Paese. Realizzato in collaborazione con Promemoria Group, è consultabile anche online all'indirizzo: https://archiviostorico.confcommercio.it/
La serata è proseguita in Sala Sinopoli con il saluto del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, seguito dall'intervento di Massimo Bray, direttore generale dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani (link al testo integrale in pdf), che ha offerto un approfondimento sulla storia e l’evoluzione delle imprese del terziario di mercato.
"Ricordare il futuro": è il titolo della mostra che racconta la storia e l’identità associativa di Confcommercio in occasione dei suoi 80 anni. L’esposizione è stata visitata all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal presidente Carlo Sangalli e dai componenti del Consiglio confederale. Nell’occasione Sangalli ha evidenziato che Confcommercio arriva “a questo ottantesimo compleanno con la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare la parte maggioritaria delle imprese italiane, quel terziario di mercato che sostiene gran parte dell’occupazione e alimenta innovazione e sviluppo”. E sentendosi “luogo privilegiato del fare impresa per giovani e donne”, oltre che “modello di vita e di lavoro che dà forma alle nostre città e alle qualità del vivere comune” e “tassello indispensabile della storia del Paese e del suo futuro”.
Di seguito l'intervento del presidente Carlo Sangalli:
Signor Presidente della Repubblica, Autorità, gentili ospiti, amiche e amici della Confcommercio, buonasera a tutti voi e benvenuti. È veramente un’occasione eccezionale poter avere con noi, per la seconda volta in meno di un anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Permettetemi di rivolgergli ancora una volta il nostro vivissimo ringraziamento.
Il 25 aprile del 1945 l’Italia veniva liberata dall’occupazione e dalla guerra. La mattina del 26 aprile 1945, Paolo Emilio Taviani (il partigiano Pittaluga, ricordato anche dal Presidente Mattarella nel suo discorso di Genova sabato scorso) a nome del Comitato di Liberazione Nazionale annunciava via radio “Per la prima volta nella storia di questa guerra un corpo di esercito si è arreso ad un popolo”. Dalle crepe della storia entrava, 80 anni fa, la luce del futuro.
Una manciata di giorni dopo, il 29 aprile, veniva fondata la Confcommercio, come confederazione delle libere associazioni di commercianti, già diffuse lungo il nostro Paese. Il 29 aprile 1945 cominciava così - dalla libertà d’intraprendere e dalla volontà di ripartire - quella “storia di popolo” chiamata Confcommercio. Una storia che è iniziata nel momento in cui tante storie, personali e associative, hanno deciso di mettersi insieme.
Quando siamo nati, l’Italia era un Paese agricolo, diventato poi nel volgere di pochi anni un grande Paese industriale. Sotto il cappello della nostra Confederazione si trovava “il resto” dell’economia diffusa, che talvolta stentava addirittura a riconoscersi nella dignità di impresa. La nostra storia collettiva decennio dopo decennio, al commercio, ha aggiunto nel nome - e nell’identità - anche il turismo, i servizi, i trasporti, le professioni e, infine, la cultura. Ci siamo scoperti, come ci ha definito proprio il Presidente della Repubblica a giugno scorso, “protagonisti del divenire d’Italia”.
E arriviamo oggi a questo ottantesimo compleanno con la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare la parte maggioritaria delle imprese italiane, quel terziario di mercato, che sostiene gran parte dell’occupazione e alimenta innovazione e sviluppo. È il luogo privilegiato del fare impresa per giovani e donne. E, forse ancor più importante, raggiungiamo questi 80 anni consapevoli di rappresentare un modello di vita e di lavoro che dà forma alle nostre città e alle qualità del vivere comune. In questo, e non solo per i compiti che ci dà la Costituzione, ci sentiamo parte responsabile del “bene comune”, costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese. Della sua storia, e anche del suo futuro. Stasera siamo qui proprio per questo: per “ricordare il futuro”. Per ricordarlo insieme. Per ricordare che insieme possiamo fare la differenza: sul futuro, appunto, sull’economia, sul benessere - e sulla pace - del nostro Paese e dell’Europa.
A proposito di pace, permettetemi di concludere ricordando con commozione le parole di Papa Francesco: “La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte”.