Confcommercio, l'economia italiana resta vivace
Continua la fase positiva per il mercato del lavoro: a giugno, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi si è infatti associata al calo dei disoccupati. L'aumento degli occupati (+0,1%, pari a 16mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d'età ad eccezione dei 35-49enni, degli uomini e dei dipendenti a termine. Il tasso di occupazione è stabile al 62,9%. Questi i dati provvisori resi noti dall'Istat (link al documento completo in pdf), che evidenzia anche un calo delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a 71mila unità) che interessa entrambe le componenti di genere ed è diffuso in tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione cala al 6,3% (-0,3 punti) e quello giovanile al 20,1% (-1,4 punti).
La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a 69mila unità) interessa gli uomini e coloro che hanno meno di 50 anni di età, mentre tra le donne e chi ha almeno 50 anni il numero di inattivi è in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 32,8% (+0,2 punti).
L'incremento del numero di occupati si osserva anche confrontando il secondo trimestre 2025 con quello precedente (+0,4%, pari a 93mila unità rispetto al primo trimestre 2025). Rispetto al trimestre precedente, crescono anche le persone in cerca di lavoro (+1,2%, pari a +20mila unità) e diminuiscono gli inattivi di 15-64 anni (-0,7%, pari a -81mila unità).
Su base annua il numero di occupati cresce dell'1,5% (+363mila unità): l'aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte di una diminuzione nelle altre classi d'età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,6 punti percentuali. Rispetto a giugno 2024 cala sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,5%, pari a 94mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,2%, -142mila).
Confcommercio: "L'economia italiana resta vivace"
Commentando i dati del mercato del lavoro, il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che "seppure statisticamente poco significativo, l’incremento del numero di occupati a giugno conferma che l’economia italiana è ancora attraversata da importanti spunti di vivacità. D’altra parte, bisogna prendere atto che l’incertezza internazionale e un non brillante clima di fiducia interno non permettono, almeno per adesso, di trasformare i buoni fondamentali in soddisfacenti risultati di crescita, come la stima del PIL del secondo trimestre ha dolorosamente ricordato". Secondo Bella, "l’occupazione, costantemente sopra il 24 milioni di lavoratori ormai da un anno, prosegue nel processo di sviluppo: dal primo semestre del 2021 al primo semestre del 2025 gli occupati sono aumentati di oltre 1,9 milioni di unità, grazie alle variazioni dei dipendenti
permanenti a cui si sta associando, di recente, un positivo contributo degli autonomi".