Confcommercio, la ripresa per ora è un progetto
L'ultimo numero della Congiuntura Confcommercio di maggio fotografa una situazione in evoluzione e certamente con una tendenza in miglioramento per quel che riguarda la ripresa della vita economica del Paese come testimonia anche la crescita del Pil al 3,7% rispetto al livello di aprile che segnava un -1,8%. Ma stiamo parlando di un'economia sostanzialmente ancora in sofferenza come hanno certificato i recenti numeri dell'Istat su Pil, mercato del lavoro e andamento dei prezzi. Analizzando gli indicatori che mensilmente l'Ufficio Studi della confederazione monitora, si scopre che il recupero "statistico" ha interessato in misura principale il settore dei servizi per i quali la variazione su base annua si attesta al 69,4%. Così come già visto nella Congiuntura di aprile, al di là del riscontro numerico senza precedenti, si tratta, nella realtà, di incrementi in volume davvero minimi rispetto a un livello di attività che da marzo del 2020 è stato praticamente nullo. Se si guarda al confronto con aprile 2019 emergono, infatti, in molti casi, crolli prossimi o superiori al 70%. Ed è proprio in questi settori, soprattutto della filiera turistica e ricreativa, che si concentrano i rischi di chiusure di attività se non verrà data al più presto la possibilità di operare in modo meno restrittivo, oltre che a intervenire con adeguati sostegni.