27Dicembre2024

Confcommercio, prudenza sul futuro

Torna a salire la fiducia delle imprese, mentre c’è di nuovo un segno meno davanti a quella dei consumatori: in sintesi, è questa la sintesi dei dati provvisori diffusi dall’Istat (link ai dati completi in pdf) e relativi a dicembre. Nello specifico, la prima sale da 93,2 a 95,3 punti e la seconda scende da 96,6 a 96,3.

Tra le imprese, l'indice diminuisce nell'industria (nella manifattura da 86,5 a 85,8 e nelle costruzioni da 101,5 a 100,9) mentre aumenta nei servizi, molto nei servizi di mercato (da 93,9 a 99,6), meno nel commercio al dettaglio (da 106,8 a 106,9). Nei servizi di mercato c’è un'evoluzione positiva di tutte le componenti dell'indicatore, mentre nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite migliorano ma le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo e le attese sulle vendite diminuiscono.

Per quanto riguarda invece i consumatori, sono in peggioramento le attese sulla situazione economica del Paese e quelle sulla disoccupazione, il che si traduce in un calo del clima economico (da 97,8 a 96,1) e di quello futuro (da 93,8 a 93,3). Il clima personale registra invece  un lieve aumento (da 96,2 a 96,4), mentre quello corrente resta sostanzialmente stabile (da 98,7 a 98,6).

Confcommercio: “Prudenza sul futuro”

L’indagine sul clima di fiducia di famiglie e imprese segnala, nel mese di dicembre, una situazione di stallo, nella quale le molte incertezze sulle prospettive a breve sono compensate da una valutazione positiva della situazione attuale. Le famiglie mostrano preoccupazioni sul futuro legate in gran parte a timori di un possibile peggioramento del mercato del lavoro. Ciò è perfettamente coerente con l’attuale condizione del mercato del lavoro: il numero di occupati è ai massimi, ma si restringono le possibilità di ulteriori ampliamenti, sia per ragioni demografiche che per i deficit strutturali sul piano della formazione continua e dell’istruzione."

"Sul versante delle imprese si confermano le criticità che da tempo interessano il manifatturiero, mentre, all’interno dei servizi, a fronte di un confortante miglioramento del sentiment tra gli imprenditori del turismo, legato sia alla situazione attuale sia alle prospettive, permane un clima meno sereno tra gli operatori del commercio. A un miglioramento continuo che si protrae da diversi mesi presso la grande distribuzione si contrappone una riduzione della fiducia degli imprenditori del commercio di prossimità. Verosimilmente, la pressione delle vendite online negli ultimi 45 giorni dell’anno grava più sulle piccole che sulle grandi superfici di vendita”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

Confcommercio Brescia2025-01-14
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