5Marzo2025

Confcommercio, segnali contrastanti sulla fiducia

Dopo il risultato interamente positivo di gennaio, a febbraio gli indici della fiducia misurati dall’Istat (link ai dati completi in pdf) tornano a restituire risultati non univoci. Se il clima di fiducia dei consumatori continua infatti ad aumentare (la stima passa da 98,2 a 98,8), quello delle imprese scende da 95,7 a 94,8.

Per quanto riguarda i consumatori, migliorano le opinioni sulla situazione personale, corrente e futura mentre peggiorano le valutazioni sulla situazione economica generale: il clima personale aumenta da 97,1 a 98,3, quello corrente sale da 99,8 a 100,5 e il clima futuro passa da 96,1 a 96,6. Il clima economico, invece, diminuisce da 101,3 a 100,2.

Quanto alle imprese, l'indice aumenta lievemente solo nella manifattura (da 86,8 a 87) mentre diminuisce negli altri tre comparti indagati (nelle costruzioni da 104,2 a 103,4, nei servizi di mercato cala da 99 a 97,5 e nel commercio al dettaglio si riduce da 106,3 a 104).

Nei servizi di mercato la dinamica negativa coinvolge tutte le componenti, mentre nel commercio al dettaglio c’è pessimismo nei giudizi e nelle attese sulle vendite, così come nei giudizi sulle scorte di magazzino.

 

Confcommercio: “Segnali contrastanti, permane un’incertezza generale”

Segnali non univoci, sintomo di una situazione complessa di cui è difficile intravedere gli sviluppi. Non mancano, comunque, marginali spunti positivi. la fiducia delle famiglie migliora per il secondo mese consecutivo, dato che potrebbe preludere ad un atteggiamento meno prudente delle famiglie in materia di consumi, e i minimi segnali di miglioramento della fiducia degli operatori del manifatturiero, che potrebbero indicare l’inizio di una fase meno emergenziale dell’industria, anche se il recupero appare ancora lontano. Complessa è anche la situazione sul versante dei servizi di mercato al cui interno permane un atteggiamento positivo degli operatori del turismo, mentre nel commercio, in linea con una domanda non particolarmente brillante, le attese appaiono in peggioramento soprattutto sul versante della grande distribuzione”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio.

Confcommercio Brescia2025-03-28
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