Confcommercio, segnali positivi dall'occupazione
A febbraio il mercato del lavoro dà confortanti segni di ripresa. Dalle rilevazioni divulgate dall’Istat (i dati completi) emerge infatti un aumento dell’occupazione, dopo due mesi di sostanziale stabilità, e un lieve calo della disoccupazione.
Quanto alla prima, la crescita è stata dello 0,4% (+81mila unità) e ha coinvolto uomini, donne, dipendenti a termine, autonomi e under 50, mentre risultano in calo i dipendenti permanenti. Il tasso di occupazione sale al livello record del 59,6%, 0,3 in più sul mese precedente e 2,6 punti in più rispetto a febbraio 2021.
Passando alla disoccupazione il tasso scende all'8,5% nel complesso (-0,1 punti) e al 24,2% tra i giovani (-0,6 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce tra gli uomini e per tutte le classi d'età, con l'unica eccezione dei 25-34enni. In calo il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,65), mentre il tasso di inattività scende al 34,8% (-0,2 punti). Rispetto a febbraio 2021, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-15%, pari a -375mila unità).
Confcommercio: “segnali positivi ma non trascurare le criticità”
“I molteplici segnali positivi che provengono dal mercato del lavoro, con una ripresa della crescita dell’occupazione associato ad un calo dei disoccupati e degli inattivi, non debbono far trascurare gli elementi di criticità ancora presenti. Pur in un contesto in cui i principali indicatori (tasso di attività, di occupazione e disoccupazione) si collocano sui valori migliori dal 2004, inizio delle serie storiche, ormai da alcuni mesi si osserva come una volta riassorbite le posizioni lavorative a tempo indeterminato nella prima metà del 2021, la nuova occupazione sia sostanzialmente a termine, a testimoniare le incertezze degli imprenditori sulla durata e intensità della ripresa. Anche gli sporadici e contenuti segnali di miglioramento nell’ambito del lavoro indipendente non compensano la decisa riduzione di questo segmento dell’occupazione registrata negli ultimi anni”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.