Confcommercio, senza impulsi positivi è lontano l'obiettivo di crescita
Nel quarto trimestre del 2024, così come avvenuto in quello precedente, il Pil - corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato – è rimasto fermo rispetto ai tre mesi precedenti, mentre in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente c’è stata una crescita dello 0,5%.
Questa la stima resa nota dall'Istat (link ai dati completi in pdf), che sottolinea come la variazione congiunturale sia il frutto di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di una diminuzione in quello dei servizi. Dal lato della domanda, contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e apporto positivo della componente estera netta. Per quanto concerne l’intero 2024 il Pil è aumentato dello 0,5% rispetto al 2023.
Confcommercio: “Senza impulsi positivi, lontano l’obiettivo di una crescita 2025 a +1%”
“Una stima peggiore delle nostre stime (0,0 contro una previsione di +0,4%) che evidenzia due questioni sostanziali: l’andamento piatto dell’economia italiana in conseguenza di un ulteriore ritardo della crescita dei consumi nell’ultimo trimestre, contrariamente alle attese di qualche spunto migliorativo, e un trascinamento nullo per il 2025. Senza nuovi impulsi favorevoli sarà molto difficile raggiungere un traguardo di incremento del Pil attorno all’1% nell’anno in corso".
"La tenuta dell’occupazione anche a dicembre, la crescita della fiducia di famiglie e imprese nel mese in corso e qualche sporadico segnale positivo sul versante dei saldi invernali, inducono a collocare nel primo quarto del 2025 una moderata ma significativa ripresa della spesa delle famiglie. Tuttavia, è opportuno sottolineare che questa valutazione è particolarmente incerta”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio alle stime provvisorie del Pil nel quarto trimestre diffuse dall’Istat.