Fipe, chiusura alle 24 senza senso
"La chiusura dei locali alle 24 è un provvedimento che non ha senso. Perché posso stare seduto in un locale, con il rispetto dei distanziamento, dalle 23 alle 24 e poi non posso starci dalle 24 all'1? E poi perché si dice che si vieta di permanere fuori dai locali quando il divieto di assembramento è già previsto? La verità è che con questo provvedimento per moltissimi locali non avrà più senso aprire. E sono migliaia: street bar, birrerie. Ma il danno economico con perdita del fatturato ci sarà anche per pizzerie, pub, ristoranti, cocktail bar che lavorano fino a tardi". Così Matteo Musacci, vicepresidente nazionale di Fipe-Confcommercio, commenta l'ultimo DPCM del governo. Le sue parole seguono quelle pronunciate dal presidente Lino Stoppani alla vigilia dell'adozione del provvedimento.
Secondo Musacci, che è anche presidente dei giovani Fipe e di Fipe Emilia Romagna "Le soluzioni per salvaguardare la salute pubblica ci sono e senza colpire in modo indiscriminato le attività. Noi a Ferrara abbiamo realizzato un progetto come Fipe, in collaborazione con gli enti locali e la Prefettura, che prevede l'ingresso contingentato nella zona della movida. Potrebbe essere un modello, magari non realizzabile in tutte le realtà, ma che va nella strada giusta della collaborazione tra il privato e lo Stato".
Ma per Musacci è ancora più grave che "Il governo emana questi provvedimenti ma non dice come pensa di supportare i locali che ne pagheranno gli effetti. Ci sarà la cassa integrazione, una qualche forma di ristoro?", conclude amaro.