21Marzo2023

Governo, varata la riforma fiscale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la delega fiscale entro la quale, attraverso i decreti legislativi, prenderà forma la riforma fiscale del governo Meloni. Tra le novità più significative, la nuova Irpef con tre aliquote, l'Iva  azzerata per i beni di prima necessità, sanzioni penali attenuate per i contribuenti che si sono trovati impossibilitati  a pagare e per le imprese che collaborano. "Una vera e propria svolta per l'Italia", ha detto Giorgia Meloni. "Una riforma epocale, strutturale e organica: una rivoluzione attesa da 50 anni".

"Le nuove regole - si legge in una nota del ministero dell'Economia - saranno operative entro 24 mesi dall'entrata in vigore della  legge delega e vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni".  Sul fronte delle imprese ci sarà una graduale eliminazione dell'Irap e una riduzione dell'attuale aliquota Ires per chi investe e\o assume. Una riforma nella quale però opposizioni e i sindacati vedono solo condoni e favori ai più ricchi. Il provvedimento, suddiviso in 5 parti e 20 articoli (nell'ultima bozza entrata in consiglio  saltano i due articoli dedicati ai tributi regionali e quelli  locali), punta a ridisegnare l'intero sistema, dai tributi ai  procedimenti e sanzioni, fino ai testi unici e codici. Per renderlo operativo come detto servirà l'approvazione del testo-cornice dal Parlamento e poi il varo dei decreti delegati che dovranno contenere anche le opportune "coperture" finanziarie, che in  parte saranno garantite dalla revisione delle attuali 600 tax  expenditures: sconti, agevolazioni, bonus che saranno rivisti.

 

I contenuti della legge delega

Gli obiettivi sono quelli di stimolare la crescita economica e la natalità, sostenere famiglie, imprese e lavoratori, prevenire e ridurre l'evasione e l'elusione fiscale, razionalizzare e semplificare il sistema tributario. Non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, quindi verrà finanziata in buona parte con la revisione delle tax expenditure, che sono ormai più di 600 e hanno un costo di 165 miliardi di euro.

La delega contiene i principi della riforma e ne delinea il quadro d'insieme. I decreti delegati, che conterranno le norme attuative, dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega. Difficile, quindi che la riforma possa essere operativa prima della metà del 2025.

Nello specifico, i ventidue articoli suddivisi in cinque titoli e riguardano:

  • principi generali e tempi di attuazione;
  • i tributi;
  • i procedimenti e le sanzioni;
  • testi unici e codici;
  • disposizioni finanziarie.

L'ultimo articolo sulle disposizioni finanziarie prevede che dall'attuazione delle deleghe "non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e non deve derivare incremento della pressione tributaria rispetto a quella risultante dall'applicazione della legislazione vigente".

Per la revisione dell'Irpef la bozza di delega prevede la revisione e graduale riduzione nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l'aliquota impositiva unica". L'obiettivo di legislatura è dunque la flat tax per tutti. Il provvedimento non dà indicazioni sulla riduzione del numero delle aliquote, dalle attuali quattro a tre, che rappresenterebbe il primo step del processo. Tuttavia, il passaggio a tre aliquote, con conseguente revisione degli scaglioni di reddito, è stato presentato dal governo negli incontri con le parti sociali che si sono tenuti a Palazzo Chigi. Le ipotesi:

  • 23% (fino a 15.000 euro);
  • 27% (tra 15.000 e 50.000 euro);
  • 43% (oltre i 50.000).

In alternativa:

  • 23% (fino a 28.000 euro);
  • 33% (tra 28.000 e 50.000);
  • 43% (oltre i 50.000).

Su questo impianto andrà poi calcolato l'impatto delle nuove detrazioni e deduzioni.

Novità anche per i redditi da fabbricati: la cedolare secca potrebbe essere estesa ai locali e a tutti gli immobil diversi da quelli ad uso abitativo. Per i redditi da lavoro dipendente sarà prevista una semplificazione per i fringe benefit esclusi dal calcolo del reddito.

Per quanto riguarda l'imposta sui redditi delle società (Ires), la bozza conferma l'aliquota ridotta, rispetto all'attuale 24%, sulla quota destinata nei due anni successivi a investimenti qualificati e a assunzioni.

La revisione dell'Iva prevede la razionalizzazione delle aliquote, la revisione della disciplina della detrazione, la semplificazione delle procedure per i rimborsi.

Per l'Irap, che attualmente finanzia il servizio sanitario, è previsto il graduale superamento, con priorità per le società di persone e le società tra professionisti, e l'introduzione di una sovraimposta con base imponibile corrispondente all'Ires.

Confcommercio Brescia2025-04-30
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