29Gennaio2016

Pensione, aumenta ancora l’età

Nell’ambito degli interventi volti al progressivo innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’accesso dei trattamenti pensionistici, assumono importanza i provvedimenti che adeguano i requisiti anagrafici per l’accesso al sistema pensionistico all’incremento della speranza di vita (accertato dall'ISTAT).

Il principio è stato introdotto dal comma 2 dell’art. 22 ter del D.L. 78/2009 convertito in legge 102/2009.

Il primo adeguamento è stato effettuato nel 2013, il secondo aggiornamento è previsto appunto nel 2016 e un terzo è previsto nel 2019. I successivi adeguamenti saranno effettuati con cadenza biennale.

Per i valori del requisito anagrafico superiori a 65 anni è stato contestualmente disposto l’adattamento dei coefficienti di trasformazione, al fine di assicurare trattamenti pensionistici correlati alla maggiore anzianità lavorativa maturata.

Quindi dal 1° gennaio 2016, l’età pensionabile si allunga di ulteriori 4 mesi, per effetto dell’incremento dell’aspettativa di vita, inoltre in base alla Riforma delle Pensioni Fornero, è previsto che nel 2016 entri in vigore il cosiddetto scalone, ossia, l'aumento dell'età pensionabile per le donne.

Se il Governo non dovesse intervenire con una modifica alla suddetta disposizione, per le lavoratrici aumenterebbe di molto la permanenza in servizio per raggiungere il nuovo requisito e perfezionare il pensionamento.

Uno degli obiettivi della riforma delle pensioni è la promozione di una graduale equiparazione del trattamento pensionistico di uomini e donne.

Entro il primo gennaio 2018 è infatti previsto che tutte le lavoratrici raggiungano un’età pensionabile di 66 anni pari a quella degli uomini.

Aumento età pensionabile

Donne lavoratrici:
Nel 2016 per effetto dello “scalone” e dell’incremento della speranza di vita si andrà in pensione a: 

  • 65 anni e 7 mesi per le dipendenti privati iscritte all'AGO, per cui un aumento della permanenza a lavoro di ben 18 mesi in più rispetto al 2015;
  • 66 anni e 7 mesi per le donne del settore pubblico, ossia, 28 mesi in più rispetto ad oggi;
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome: ossia, 22 mesi in più rispetto al 2015.

Lavoratori uomini:
Nel 2016 per effetto dell’incremento dell’aspettativa di vita, l'età pensionabile per gli uomini passa a 66 anni e 7 mesi di età con almeno 20 anni di anzianità contributiva ed il requisito minimo a 42 anni e 7 mesi. Per gli uomini, quindi l'aumento dell'età pensionabile nel 2016 è di 4 mesi in più rispetto ad oggi.

La pensione anticipata, ormai ex anzianità, a partire dal 2016 l’aumento andrà in questo modo:

  • uomini: 42 anni e 10 mesi di contributi;
  • donne: 41 anni e 10 mesi di contributi.

Le penalizzazioni, previste per chi faceva domanda prima dei 62 anni dalla riforma Fornero, sono sospese fino al 2018 e, pertanto, si può fare domanda di pensione anticipata senza ricevere decurtazioni ed indipendentemente dalla propria età.

Nel 2016 per i neo pensionati assegno più basso

Chi andrà in pensione nel 2016 avrà un assegno più povero rispetto a chi ci è andato prima, a parità di anni di contributi. Sempre a causa dei calcoli e aggiustamenti dovuti all’aumento dell’aspettativa di vita, dal prossimo anno ci sarà la riduzione dei moltiplicatori del montante contributivo da un minimo dell’1,35% a un massimo del 2,50%. In poche parole i contributi valgono meno perché quanto versato durante gli anni di lavoro viene “spalmato” per un periodo di pensione più lungo visto che si vive di più.

Per qualsiasi ulteriore chiarimento, gli uffici del Patronato 50&Più Enasco (Brescia, via Bertolotti, 1 - 2° piano, tel. 030.3771785) sono a disposizione.

Confcommercio Brescia2025-02-06
  1. Home
  2. News
  3. Pensione, aumenta ancora l’età