Presidente Massoletti: "Sconto TARI a Brescia insufficiente"
È stata inviata oggi una lettera firmata dal presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti, rivolta al sindaco Emilio Del Bono, all’assessore Fabio Capra e all’assessore Valter Muchetti riguardo gli interventi messi in atto a favore delle utenze non domestiche sul tema TARI.
La TARI è vincolata al rispetto del principio europeo “chi inquina paga” ed è doveroso ricordare che le imprese bresciane sono state costrette alla chiusura per 97 giorni nel 2020 e 40 giornate nel 2021 per quanto riguarda i negozi di commercio al dettaglio, mentre per i pubblici esercizi sono stati 114 i giorni di chiusura nel 2020 e ben 90 nel corso di quest’anno. Il Comune di Brescia ha deliberato un taglio per le attività commerciali della parte variabile della TARI 2021 del 60%, che significa uno sconto in bolletta, nella migliore delle ipotesi, intorno al 40%. Una cifra assolutamente non sufficiente per riconoscere gli sforzi e le spese improprie che hanno dovuto sostenere gli imprenditori e le loro famiglie nel tenere in vita le loro imprese.
“Noi ed i nostri imprenditori - ha detto il presidente Massoletti - ci troviamo amareggiati e mortificati quando vediamo che le altre Amministrazioni comunali sono più disponibili ad aiutare le categorie più colpite del commercio, del turismo e dei servizi rispetto al Comune di Brescia. Purtroppo, è una tendenza che abbiamo già riscontrato e contestato nel 2020, quando l’Amministrazione comunale ha deciso di scontare il 25% della parte variabile alle attività chiuse per il Decreto Rilancio. Invece, ad esempio, a Torino il taglio è stato del 100% della quota variabile TARI 2020 per gli alberghi e del 67% per i negozi del commercio e per i pubblici esercizi, mentre a Cremona lo sconto è stato del 60% della quota totale, sia variabile che fissa, per tutte le attività del terziario”.
“Nel 2021 non è necessario andare molto distanti: a Darfo Boario Terme, l’Amministrazione comunale ha scontato il 100% della parte variabile ad alberghi e pubblici esercizi, riconoscendo come queste siano state tra le categorie più colpite. Ancora più significativo lo sforzo compiuto da Milano, che ha tagliato totalmente la parte variabile anche ai negozi di commercio al dettaglio. E ce ne sono molti altri da poter citare: Torino ha tagliato la TARI totale per il 98% in questi primi sei mesi; Verona la ha ridotta del 75% del totale annuale per gli alberghi, i bar ed i ristoranti; Cremona ha tagliato la metà della tassa totale a tutte le attività del terziario che hanno avuto difficoltà”, ha aggiunto il presidente.
“A Brescia si preferisce destinare i fondi per i tagli della TARI verso altri enti e non verso le attività economiche del terziario. Chiediamo con chiarezza se le imprese del commercio, del turismo e dei servizi hanno rilevanza economica e sociale per questa Amministrazione e, nel caso, quali saranno gli ulteriori concreti provvedimenti conseguenti”.
“Inoltre - ha concluso il presidente - continuiamo a scontrarci anche con gli accertamenti TARI, spesso mal condotti e con conclusioni non precise ed affrettate, che sono continuati e continuano senza interruzioni dall’inizio del 2020, anche durante i periodi di lockdown, andando a colpire gli imprenditori e le loro famiglie per alcune decine di migliaia di euro, gettandoli nello sconforto e nella rabbia in un momento in cui avrebbero, invece, bisogno di sentire la vicinanza dell’Amministrazione”.
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