Presidente Sangalli: "Il caro bollette ci soffoca, ora più crediti d'imposta"
Appello del presidente di Confcommercio - Imprese per l'Italia, Carlo Sangalli, sul QN: "continuità di sostegni nelle politiche pubbliche per scongiurare l'avvitamento della crisi". "Bene l'estensione della cedolare secca, però il vantaggio deve essere condiviso tra locatore e conduttore".
Presidente Sangalli, qual è l'Agenda delle vostre imprese per il governo, alla vigilia del varo della manovra?
«Serve innanzitutto la continuità dei sostegni nelle politiche pubbliche per scongiurare l'avvitamento della crisi - avvisa Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio - Pesa l'impatto della crisi energetica che, traducendosi in impulsi diffusi sui prezzi di beni e servizi, intacca il potere d'acquisto del reddito e, soprattutto, della ricchezza liquida. Le conseguenze sui consumi sono pesanti e sono quelle che stanno innescando il processo recessivo. Non dobbiamo, però, rassegnarci a uno scenario declinante».
Con quali e quante risorse è possibile contrastare questo rischio?
«Possiamo fare conto su una previsione di mobilitazione di risorse a contrasto del caro-energia e a sostegno di famiglie e imprese per circa 9 miliardi di euro in questo scorcio finale del 2022 e di circa 21 miliardi nel prossimo anno. Ma sappiamo fin d'ora che il rinnovo dei provvedimenti in scadenza (oneri di sistema, sconto carburanti, crediti d'imposta per le imprese, bonus sociale) richiede, per il solo primo trimestre 2023, circa 20 miliardi di euro».
Dunque, margini risicati?
«Margini stretti, certo. Tanto più alla luce del crescente costo del servizio del debito pubblico. Ma va fatto ogni sforzo, va ottimizzato ogni intervento: in Europa e nel nostro Paese. In Europa, per uno strumento di debito comune. Nel nostro Paese, con una rivisitazione complessiva della spesa pubblica: dal reddito di cittadinanza agli incentivi alle imprese, giusto per fare qualche esempio».