1Febbraio2023

Sportello Coaching, "I pregiudizi"

Il business coaching è un processo di aiuto rivolto alle persone affinché possano raggiungere il massimo livello delle proprie capacità potenziali da esprimere nell’ambito delle loro imprese. Confcommercio Brescia ha attivato, su appuntamento, lo "Sportello Coaching" gratuito per gli associati.

Il Team SCOA ha realizzato un articolo sui benefici che si possono riscontrare nell'avviare un percorso di coaching.

Non indugiare, prenota il tuo spazio dedicato ad un colloquio conoscitivo gratuito! (Tel. 030.292181; email: info@confcommerciobrescia.it).

 

ARTICOLO DI SCOA

“Chi vuol comprendere un testo deve essere pronto a lasciarsi dire qualcosa da esso. […] Tale sensibilità non presuppone né un’obiettiva “neutralità” né un oblio di sé stessi, ma implica una precisa presa di coscienza delle proprie pre-supposizioni e dei propri pregiudizi” scriveva Hans Gadamer nel suo libro “Verità e metodo”.

Secondo il filosofo tedesco Hans Gadamer, per comprendere un testo sinceramente e intimamente è necessario prendere coscienza delle proprie pre-supposizioni e dei propri pregiudizi, sospenderli, essendo pronti a metterli in discussione.

Forse questo è simile a ciò che viene richiesto al Coach? Infatti, una caratteristica fondamentale che identifica il rapporto Coach – Coachee è un dialogo non giudicante in cui il Coachee, a suo agio nel raccontare e raccontarsi liberamente, viene stimolato continuamente dal Coach con domande e osservazioni che vadano a indagare lo stato delle cose.

Più facile a dirsi che a farsi! La propensione ad esporsi, a commentare e a dare pareri è un sentimento che vive nell’animo dell’essere umano e per arrivare ad abbandonarlo, o meglio sospenderlo, ci vuole molto allenamento ed esercizio.

Avere coscienza delle proprie presupposizioni e dei propri pregiudizi, usando le parole del filosofo tedesco, richiede per prima cosa una buona gestione e conoscenza del sé. La vera insidia dei pregiudizi ad esempio, risiede nell’atto difficoltoso di riconoscerli in quanto tali: spesso sono talmente radicati e silenti in noi e nella nostra forma mentis da non rendercene neanche conto.

D’altronde, la parola pregiudizio deriva dal termine latino praeiudicium, termine che a sua volta è composto da prae, “prima” e iudicium, “giudizio”. Insomma, stiamo definendo un pensiero che aleggia silenzioso ancor prima della formulazione di un giudizio cosciente vero e proprio.

Come anticipato, un primo passo è una un’indagine approfondita e autentica del sé, che può essere condotta domandandosi ad esempio “Perché penso questo? Che origine ha il mio pensiero?” oppure, un’altra strategia è provare a vedere le cose da un’altra prospettiva “Io penso in questo modo, ma perché l’ Altro pensa diversamente?”

I pregiudizi possono essere considerati preziosi, perché frammenti del nostro passato (ciò che ci hanno trasmesso i nostri genitori, i nostri amici, o eredità del contesto in cui siamo cresciuti, nel bene o nel male) e reminiscenze inconsce di esperienze. Sia chiaro, non portano necessariamente a conclusioni errate, ma conducono a un ragionamento non oggettivo. Per questo è opportuno saperli riconoscere. Soprattutto per un Coach.

Confcommercio Brescia2025-04-30
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